In questo lavoro.
Iniziando da una frase conosciuta, stile lancette d’orologio è innocuo #citare# : <<la mia vita è come acqua che ha oltrepassato il mulino, non fa girare nessuna ruota. Il grande dramma non è ancora stato scritto, il grande romanzo bussa con mani futili contro le porte del mio cervello. Non c’è tempo. Se avessi almeno un centinaio d’anni, potrei in qualche modo realizzare il mio sogno, ma non vivrò a lungo>>. Nella normalità dei contesti, la comunicazione alla pari è una tecnica, si può dire anche di lavoro sublimato, ricca di potenzialità, perchè funzionale in un #nuovo ambito di pensiero#. Senza procrastinare e abbattendo ogni inesperta considerazione, questo lavoro consente alla persona nella sua autenticità, di avere il coraggio di desiderare fortemente una strada, quella di poter comunicare con un Doctor alla pari. A titolo di esempi non ho affatto paura di ammettere che il mio lavoro può anche contribuire a render meno nocive alcune situazioni personali, rendendole meno inibite, cioè a curare forme di funzioni vitali, tra le quali: A) processi timorosi di viaggiare in aereo ( #crisi# ), per motivi vari, vacanza compresa. +B) crisi di relazione verso il partner, anche al femminile, perchè si sta facendo #carriera#. +C) anticipare e quindi intravedere a livello di alimentazione il #senso sociale#, cioè stando con la #testa nel mondo# senza diminuire il senso dell’avventura. +D) accrescere quella che si può definire in un’atmosfera confortevole, il #geminizzare# ( quale termine psicologico invece di geminare ) l’amore e la responsabilità. +E ) equilibrare la coabitazione ( atto sessuale ) cioè #la sexualibus#, come è giusto che sia definita e non sessualità, che sa di termine utilizzato da chi non ha ancora risolto il proprio periodo pregenitale. Il tutto per tenersi fermi a ciò che esiste.